NARRARE IN SILENZIO
Tre incontri tra la Lingua dei Segni e il Teatro
L’Associazione Culturale Teatroterapia “TeatroInBolla” presenta tre incontri a cura di Roberta Pesenti (Interprete LIS e Performer), per sperimentare la Lingua dei Segni attraverso la mediazione teatrale.
PREMESSA
Al mondo esistono tante persone sorde, ma non si vedono. Come pensate che comunichino?
Ciò accade attraverso la lingua dei segni.
La lingua dei segni è la lingua che veicola i propri significati attraverso un sistema codificato di segni delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo.
È utilizzata dalle comunità dei segnanti a cui appartengono in maggioranza persone sorde.
Si tratta di precisi segni compiuti con una o entrambe le mani, che, a differenza di quelli percepiti nell’ordinaria gestualità hanno uno specifico significato, codificato e assodato, come avviene per le parole.
La lingua dei segni italiana è una vera lingua, in quanto espressione di una comunità e con una sua struttura e sintassi, spesso differente dall’italiano.
Esistono 5 parametri per un segno e quindi per formare una parola.
Per esempio il segno Bravo
Si “produce” con 3 dita (configurazione),
Il palmo della mano è rivolto verso la guancia (orientamento),
La mano si muove lungo la mandibola (movimento),
La mandibola (luogo).
Infine il 5° parametro: le componenti non manuali: portatrici di informazioni morfologiche, sintattiche o emotive essenziali, sono le espressioni facciali, le posizioni del tronco e delle spalle, i movimenti degli occhi e del capo, le forme labiali, l’orientamento dello sguardo.
Nella Lingua dei segni l’espressività corrisponde, in un certo senso, al tono della voce dell’udente.
Ecco quindi mani che si muovono sicure e spedite nell’aria, che assumono forme e sembianze, che sembrano dipingere figure invisibili e occupare spazi.
E il corpo che diventa lo strumento privilegiato della comunicazione.
La Lingua dei Segni ha una sorprendente potenzialità teatrale.
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Al centro del progetto c’è il corpo e di conseguenza il linguaggio non verbale, che appartiene a tutti, non solo alla persona sorda. Secondo i linguisti più del 90% della nostra comunicazione giornaliera è non verbale: movimenti del corpo 55%, aspetto vocale 38% e aspetto verbale solo il 7% (studi compiuti dallo psicologo statunitense Albert Mehrabian).
Di conseguenza l’obiettivo perseguito non sarà imparare la LIS ma scoprire la propria possibilità corporea attraverso di essa e la possibilità di comunicare con l’altro con questa scoperta: il linguaggio (e quindi il pensiero) c’è perché siamo in due.
OBIETTIVI SPECIFICI
Configurazioni e luoghi dei segni
Gli animali e le loro virtù
Sentimenti e stati d’animo
Descrivere paesaggi
CONTENUTI
Ad ogni incontro verrà consegnata una dispensa, dove saranno indicati i vari segni.
Si incomincerà con la presa visione delle varie configurazioni, per poi spostare l’attenzione sul parametro del luogo. Cercheremo insieme di associare alcuni segni, secondo lo spazio in cui vengono svolti.
Imparare gli animali e le virtù che sono state loro associate, è un modo divertente per memorizzare nuovi segni e affrontare molte metafore che utilizziamo quotidianamente.
Il laboratorio sugli animali introduce il successivo, analisi dei sentimenti, delle emozioni e degli stati d’animo, il perché e quando li proviamo e come possiamo metterli in scena utilizzando il nostro corpo, rimanendo in silenzio.
Verranno consegnate infine delle immagini, verrà richiesto di descriverle utilizzando i sensi, per poi raccontarle scegliendo i segni e le espressioni che meglio rendono l’idea di quello che è stato raccontato.
QUANDO:
30 NOVEMBRE 2016 dalle 21.15 alle23-15
07 DICEMBRE 2016 dalle 21.15 alle 23.15
14 DICEMBRE 2016 dalle 21.15 alle 23.15
DOVE: Sede dell’ Associazione TeatroInBolla presso Dance Emotion, Via A. Moro 19 Pioltello (MI).
CHI E’ ROBERTA PESENTI:
Diplomata al III Livello Lis, presso l’Ente Nazionale Sordi di Milano. Diplomata come Assistente alla comunicazione ed Interprete Lis presso l’Accademia Europea Sordi di Roma.
La sua storia è incominciata con la forte sensibilità e delicatezza legata al suo apparato uditivo, che l’ha portata a cercare una strategia altra per capire i vari interlocutori che si rivolgevano a lei. Si è imbattuta nei corsi di Lingua dei Segni, per caso, sentendo il racconto di una sua amica.
Ha sentito che era la sua strada proprio a partire da questa sua situazione personale. Negli anni ha lavorato come educatrice in vari contesti: comunitari (nuclei monoparentali), domiciliare (disagio sociale e familiare) e scolastico (DSA), ma era sempre alla ricerca di qualcosa che le appartenesse. Ecco la scelta di diventare Interprete Lis, di imparare la Lingua utilizzata dalla comunità sorda cercando possibili orizzonti in cui poter utilizzare questa Lingua visiva, non esclusivamente allo scopo di tradurre la lingua parlata ma anche come un mezzo di espressione delle emozioni che l’arte e la musica possono suscitare.
PER I SOCI DI TEATROINBOLLA.
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