Il concetto di Transizione teatrale esula dalla classica rappresentazione. Transizione intesa come vero e proprio passaggio evolutivo in seguito ad un processo di ricerca ed introspezione. La Transizione teatrale è un naturale punto d’arrivo (e di partenza) che testimonia la trasformazione ed il cambiamento del non-attore. Tras-Forma-Azione: arrivare alla Forma attraverso l’Azione.


lab_cant“PERDUTA-MENTE IN SCENA”

di e con

ospiti e operatori della Comunità Cascina Cantalupa di Milano

Drammaturgia e Regia di Salvatore Ladiana

“Perduta-Mente in scena” è il naturale epilogo di un laboratorio di Teatroterapia della durata di dodici incontri settimanali.

Un percorso centrato sull’espressività corporea che gradualmente si è evoluto in un lavoro introspettivo, dove le emozioni, i sogni, le paure sono sfociati, in maniera straordinariamente naturale, nell’atto creativo.

Ambientato in una “bolla”,  l’accoglienza, la morbidezza, la trasparenza e la vitalità osmotica, hanno garantito un percorso ricco di spunti e sorprese.

La transizione teatrale finale, scritta interamente da tutti i partecipanti del laboratorio con una drammaturgia essenziale curata dal conduttore, rappresenta la testimonianza della trasformazione, dove ognuno è divenuto un perfetto “non-attore”, ossia l’attore di se stesso.

Nella bolla si è abbattuto definitivamente il concetto di finzione per far posto alla verità, a volte urlata, altre temuta, ma genuina nella speranza.

Abbandonando ogni remora e conquistando la fiducia di tutti, si è riusciti a “perdersi” nell’accoglienza del gruppo. Lasciando andare la propria mente, l’atto creativo di ognuno è diventato l’unico incontrastato protagonista, fino ad “essere meravigliosamente imperfetti” nella perfezione scenica.  (s.l.)

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(portato in scena a settembre 2013)


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“PIENEZZA – Il femminile e il suo doppio ”

di e con

Giulia Guarnaccia, Marta Manduzio e Vittoria Rossini

Drammaturgia e Regia di Salvatore Ladiana

“PIENEZZA – Il femminile e il suo doppio” è l’inaspettato epilogo di un laboratorio di Teatroterapia strutturato in dodici incontri, incentrato sull’espressività corporea e sull’extraquotidianità.

La transizione teatrale, interamente scritta dalle non-attrici, mette in luce la coralità scenica, dove ogni passaggio individuale non può fare a meno dell’altro, diventando uno straordinario catalizzatore emotivo.

Concetto predominante è la “pienezza”, che si evidenzia in ogni momento dell’allestimento, in continua evoluzione dinamica.

Riempimento dello spazio, saturazione emotiva, contrapposizioni di forze, grosso dispendio di energie fino a far emergere l’autentica essenza nascosta.

Una sorta di slatentizzazione che trionfa senza ostacoli, fino a divenire il vero valore aggiunto di ogni lavoro individuale, arricchendo la pienezza corale.

Ognuno ha il suo doppio, ognuno è sovra storico, pochi lo accettano.

“Sono il tuo specchio. Riesci a guardarmi?”.  (s.l.)

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(portato in scena a marzo 2014)


Locandina_Ufficiale_Sono quella che sono FNF“SONO QUELLA CHE SONO”

di e con

Barbara Addario, Consuelo Boiocchi, Marta Manduzio e Iwona Szukalska

Drammaturgia e Regia di Salvatore Ladiana

Da un percorso introspettivo e sperimentale, passando per una poesia di Jacques Prévert fino ad arrivare alla definitiva consacrazione dell’essenza di noi stessi. L’abbattimento della finzione teatrale attraverso la scoperta del “Teatro della Verità”, dove c’è spazio solo per l’ “essenziale”.

La vita al femminile in tutta la sua crudezza ed energia investe impetuosa la scena senza via di scampo. Le emozioni veicolate dall’espressività corporea “perforano” l’ipocrisia dello spettatore:

“Sono il tuo specchio, riesci a guardarmi?”.

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(portato in scena a Giugno 2016)


MOSTRA IL TUO SGUARDO_DEF

“MOSTRA IL TUO SGUARDO”

(breve transizione teatrale)

di e con

Giusi Andrico, Paola Bovolenta, Ersilia Paparo, Donatella Soldano, Stefania Trianni, Francesca Valla

Drammaturgia e Regia di Salvatore Ladiana

Al termine di un laboratorio di Teatroterapia, il naturale epilogo di un percorso mirato alla piena consapevolezza della presenza scenica. Lo sguardo come punto di partenza per arrivare alla consacrazione dell’ “Io attoriale”.

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(portato in scena a giugno 2016)

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