Incontriamo Alessia Nasini, Office Manager di Intrawelt Servizi Linguistici.
Intrawelt 25 anni nel mondo delle traduzioni, cosa hanno rappresentato per voi questi anni?
Se volessimo riassumere in una parola il percorso di Intrawelt in questo quarto di secolo indubbiamente sceglieremmo il termine “evoluzione”. Nata dalla lungimiranza di un ragazzo che, completati gli studi presso la prestigiosa Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Bologna, decide di aprire un’agenzia di traduzione inizialmente volta a servire il fiorente mercato calzaturiero locale, Intrawelt ha vissuto nel corso degli anni un graduale ma inevitabile e inarrestabile processo di evoluzione grazie al quale oggi è diventata un attore di primo piano nel panorama dei Language Service Provider in Italia e strizza l’occhio al mercato europeo grazie anche alle due nuove sedi a Monaco di Baviera e a Londra.
Una scelta avanguardista quella di puntare sulle lingue straniere, in un’epoca in cui non c’era la comunità europea, come mai questa scelta?
Intrawelt è nata in un momento in cui le aziende iniziavano a guardare all’estero, agli albori di un processo di internazionalizzazione che si sarebbe rivelato fondamentale per continuare a crescere. Essere riusciti a cogliere l’attimo di quel primo slancio di globalizzazione è stata senza dubbio la scelta giusta, per quanto potesse sembrare azzardata all’epoca. Sulle solide fondamenta costruite allora si poggia una struttura che è oggi molto più grande e complessa ma che continua ad avere in valori quali la qualità, la competenza, l’affidabilità e la flessibilità i suoi pilastri, ovviamente accompagnati da un innato spirito di innovazione che nel nostro settore, legato a doppio filo all’informatica e alla tecnologia in generale, non può certo mancare.
In quante lingue traducete e quanti traduttori sono dietro Intrawelt?
Traduciamo regolarmente in una miriade di combinazioni linguistiche che vanno da quelle più convenzionali a quelle più esotiche. Siamo in grado di gestire praticamente qualsiasi combinazione grazie a un network di circa 600 traduttori professionisti che collaborano regolarmente con noi e che preleviamo da un database proprietario con oltre 4000 iscritti che ci consente di far fronte a qualsiasi esigenza dei nostri clienti in materia di servizi linguistici e non solo, visto che siamo in grado di offrire ai nostri clienti delle soluzioni one-stop di gestione multilingue grazie ai nostri servizi di Desktop Publishing, sottotitolazione e doppiaggio, realizzazione prodotti multimediali, asseverazione, legalizzazione e certificazione in generale, localizzazione web e tanto altro ancora.
Quali sono le traduzioni più richieste?
Alcuni settori hanno obblighi normativi di traduzione, per motivi anche molto diversi tra loro. Le società quotate in borsa, ad esempio, sono tenute a pubblicare le proprie relazioni finanziarie anche in inglese, motivo per cui bilanci e documentazione finanziaria rappresentano una parte consistente del nostro fatturato. Un altro settore in cui siamo molto presenti è quello farmaceutico, dove affianchiamo le aziende produttrici di farmaci con la traduzione multilingue, spesso certificata, di una vasta gamma di tipologie di documenti, dai foglietti illustrativi alle procedure operative, ai report di ispezione. A queste esigenze dettate da requisiti regolatori si affiancano poi dei segmenti in cui l’input è esclusivamente commerciale e le attività di traduzione si rendono necessarie per scelte di marketing, come avviene ad esempio nel mondo della moda, con le varie campagne sui prodotti e l’e-commerce, o della finanza, dove ad essere presentati e pubblicizzati sono i prodotti di investimento. A prescindere dal settore, comunque, Intrawelt è sempre al fianco dei suoi clienti, offrendo servizi specializzati per settore e tutta la competenza e l’esperienza di cui hanno bisogno.
Siete sponsor per TeatroInBolla… mi traduce sponsor in almeno 5 lingue diverse?
Non è l’esempio migliore visto che già il termine italiano è un anglicismo e che resta invariato anche in altre lingue, come ad esempio il tedesco (ovviamente Sponsor con l’iniziale maiuscola essendo un sostantivo), o viene semplicemente translitterato come nel russo спонсор o declinato in base al proprio alfabeto come nel coreano후원기업. Alcuni esempi meno anglofili sono lo spagnolo patrocinador, il francese parraineur (cui però si affianca anche l’anglicismo, comunemente utilizzato nonostante la scarsa simpatia dei nostri cugini d’oltralpe verso gli stranierismi in generale) e il cinese 赞助商. Un cenno a parte, per pertinenza, merita il greco χορηγός, un termine usato nel greco moderno con questa accezione ma che nell’antica Grecia antica indicava un ricco cittadino ateniese che si faceva carico del finanziamento delle opere teatrali per la parte non a carico della polis.