Ciò che non brucia scalda
– Arrivare all’atto creativo con gli adolescenti attraverso il confronto, l’ascolto, l’incontro fino alla “lotta liberatoria” –
Il laboratorio per adolescenti nasce da un’attenta osservazione dei ragazzi che seguo da diversi anni, sospesi tra la necessità di essere ascoltati e la necessità di essere lasciati andare.
Così ho preso ispirazione da una storia scritta un mese fa. E’ la lotta continua e instancabile tra il bene e il male. La protagonista della storia si trova improvvisamente in un vortice gassoso, inseguita da un uomo di dubbia moralità, un mostro affamato, poco avvezzo ai sentimenti. Lei in un’incessante lotta per sopravvivere, lascia morire il mostro nonostante le chieda aiuto. Lui cade nel vortice gridando, per non riemergere più. Il femminile vince sul maschile abusante e minaccioso. Poi, quando la protagonista riesce ad uscire dal vortice sente finalmente un po’ di calore, si volta e il sole le sta sorridendo e le sta tendendo un raggio…lei lo afferra e si fa abbracciare e scaldare. Lui la scalda e si rivela l’aspetto maschile forte, deciso e protettivo. Da qui la protagonista si trasforma e rinasce…incontra il maschile che compensa il suo femminile.
E’ un breve estratto che mi ha aiutata a comprendere che il viaggio dentro noi stessi è determinante, anche se molto faticoso. Un viaggio fatto di mostri, demoni ma anche speranza e luce.
Gli adolescenti per accettarsi e farsi accettare devono trovare i loro mostri, affrontarli e poi sconfiggerli. Solo in questo modo possono affermare la propria identità che in questo periodo della vita deve essere netta. Vanno recisi i rapporti poco chiari; le mezze misure e i “non detti” non sono adatti ai ragazzi di 13-14 anni. Dopo aver lottato con tutte le loro forze (in senso metaforico), possono finalmente uccidere il mostro… e qui sta l’atto liberatorio e creativo che permette di sperimentare sè stessi come artefici dei propri atti.
Da questo momento in avanti i ragazzi possono affermarsi come esseri umani con tutte le loro caratteristiche e peculiarità e finalmente guardare i mostri riposti in un cassetto come cartoline sbiadite. La tensione psicologica e la forza sono elementi imprescindibili in questo laboratorio, perchè il gioco non è più sufficiente e tantomeno gradito agli adolescenti: devono sentire e provare emozioni forti. Devono sentirsi accolti ma non soffocati: il conduttore diviene custode dei segreti e dei sogni di quelli che saranno gli adulti di domani.
(di Alessandra Momo – Educatrice teatrale, Drammaterapeuta, Pedagogista in formazione)